E’ la sostanza che producono le api succhiando il nettare dolce dei fiori, arricchendolo con le secrezioni del proprio corpo, elaborandolo e lasciandolo quindi maturare nel favo.
Il nettare contiene circa l’80% di acqua e il 20% di succhero, olii eterici ed altre sostanze aromatiche che ne determinano il profumo.
Lo zucchero contenuto nel nettare (saccarosio) viene trasformato in zucchero invertito nella proporzione di 38:35.
Per effetto del calore, la maggior parte dell’acqua evapora durante la conservazione nei favi.
Il miele depositato serve in primo luogo alla nutrizione della covata.
Appena estratto, il miele è chiaro e liquido.
In seguito alla cristallizzazione del saccarosio, esso diviene granuloso, torbido e si ispessisce.
Allo stato liquido, il miele è quasi incolore.
In seguito comunque il colore varia e può essere giallo, giallo-verde, rosso-bruno, bruno-scuro.
L’odore e il sapore del miele sono dolce ed aromatici e dipendono dalla qualità del nettare.
A seconda della pianta dalla quale il nettare è stato succhiato, il miele si suddivide come segue:
1) miele di fiori, ad esempio di acacia, di trifoglio, di tiglio, ecc.;
2) miele di melata, ad esempio dell’abete e del castagno.
Il miele varia inoltre a seconda dell’origine geografica nonché del modo in cui viene estratto.
In base allo scopo per il quale viene impiegato, esso si distingue in: miele commestibile e miele per pasticceria.
Il miele che non deve contenere sostanze estranee, deve avere un contenuto di zucchero pari al 75-78%.
L’odore del miele, molto delicato, si altera se a contatto con odori estranei e deve pertanto essere conservato in luogo buio e fresco.